Lezioni di cibo


 Nuovo paradigma in ambito alimentare

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Imparare a mangiare è un traguardo che si raggiunge da bambini. Fin dalle prime fasi di crescita, in un ambito strettamente domestico, ci viene insegnato come mangiare ma soprattutto cosa mangiare. Sul “cosa mangiare” c’ è tutta una storia che attraversa le generazioni, che appartiene alla culture dei singoli popoli.

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Il “cosa mangiare” ingloba una varietà di aspetti eterogenei che coinvolgono i gusti personali, le religioni, le abitudini quotidiane, i ritmi lavorativi. Insomma la filosofia del cibo riguarda gli individui, essendo parte integrante della vita quotidiana. Oggi parlare di cibo vuol dire analizzare tutti gli impatti che una certa alimentazione può avere sul benessere, non solo del singolo, ma dell’intero sistema società. Occorre dunque una visione del Food incentrata sull’idea che una corretta alimentazione concorra fortemente al benessere ed alla sua sostenibilità. È ormai noto che l’attenzione crescente verso i temi della sostenibilità ha completamente invaso la filiera del food, producendo una cultura del cibo che reinterpreta in un’ottica più qualitativa e sostenibile il tema dell’alimentazione. Alimentarsi correttamente risponde ad un bisogno sociale, oltre che individuale. Correre ai ripari dalle malattie, dagli avvelenamenti quotidiani è essenziale per promuovere una nuova idea di società sostenibile. In questa sede Il Portale della Sostenibilità vuole porre l’accento su quanta responsabilità ci sia da parte di tutti coloro che operano nella filiera del food, sottolineando quanto la tradizione alimentare si sia arricchita di significati essenzialmente moderni. Oggi il concetto di mangiare correttamente ha modificato la nostra idea di alimentazione, facendole recuperare parte di quella forza che le era stata sottratta dal dominio delle culture alimentari di massa. Tutto ciò ha generato un parziale, ma significativo, allontanamento dai fast food, dai vari Mc Donald’s, che sembrano allettare essenzialmente la categoria dei giovanissimi. Insomma la qualità del cibo è entrata a pieno nel tessuto sociale, anche perché accanto alla qualità, nel partèrre delle nostre richieste in campo alimentare, c’è senz’altro la sicurezza. Vogliamo sapere esattamente cosa mangiamo: questa sensibilità tutta nuova, quest’interesse crescente verso la provenienza, la tipicità, la composizione del cibo, ha determinato grossi cambi di abitudini. Basta sbirciare nei carrelli della spesa, come basta dire che ai nostri figli a scuola insegnano l’educazione alimentare. Quest’ultima fa parte del novero delle nuove soluzioni per un’alimentazione sostenibile, rispettosa delle materie prime, dell’ambiente, del consumatore.

D’altronde anche le politiche sociali rispetto alla questione food stanno subendo una svolta, si stanno adattando alla nuova domanda di qualità e sicurezza che coinvolge il Paese. Di fatto, in queste “lezioni di cibo”, i giovani allievi – poiché parliamo di scuole dell’infanzia – dovranno incamerare informazioni per imparare a mangiar sano, affinchè questo diventi un modello comportamentale da applicare al proprio stile di vita. Noi dal nostro canto crediamo fermamente in questa nuova strategia di promozione di una certa cultura della sostenibilità, ma riteniamo che la scelta di agire sui bambini, i cui modelli comportamentali sono ancora in via di formazione, sia ancor più efficace. Perché non c’è, non esiste un inizio migliore se non quello che coinvolge le nuove generazioni. I consumatori di domani, quelli che attraverso una nuova filosofia del cibo saranno capaci di incidere sulle scelte di quanti producono ed operano nell’intera filiera alimentare.

 

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