Nuove strategie sostenibili per il mondo del lavoro


Lavoro e Nuovi paradigmi

#Lavoroenuoviparadigmi

In questa sezione Il Portale della Sostenibilità del Benessere tenta di affrontare il concetto di nuovi paradigmi nel mondo del lavoro, traducendolo in quello più facilmente fruibile di soluzioni innovative sostenibili. A questo punto è doverosa nei confronti dei nostri lettori una precisazione su cosa la Fondazione Simone Cesaretti intende per paradigma. Di fatto “Nuovo paradigma” per noi corrisponde ad una soluzione, ovvero una risposta concreta all’imminente oltre che essenziale richiesta di sviluppo che coinvolge il nostro Paese. I paradigmi possono essere delle soluzioni tecnico scientifiche, quindi innovazioni in termini di processo o di prodotto, soluzioni normative, quindi modelli comportamentali, stili di vita e norme che legittimano il paradigma, ed infine soluzioni di tipo “culturale” che si traducono nella promozione di una certa cultura della sostenibilità. Ora il nostro intento è quello di cercare soluzioni/paradigmi da applicare al mondo del lavoro, dove la richiesta di certe competenze innovative proprie a nuovi profili professionali, oltre che le diverse “modalità” dello stesso di lavoro ci spingono ad una riflessione in tal senso. Questo, tradotto ancora una volta nel linguaggio quotidiano, significa rispondere ad una domanda di nuovi paradigmi in grado di affrontare il tema lavoro in un’ottica di benessere globale. Diciamo questo poiché le nostre governance affrontano le dinamiche intenerenti al lavoro in un’ottica unicamente improntata alla crescita, sottovalutando una riflessione più profonda in grado di cogliere la connessione immediata con il concetto di benessere. Strategie politiche improntate unicamente alla crescita, prendiamo il tanto discusso Jobs Act, escludono la domanda delle società e degli individui che le compongono di voler lavorare in modo sano, equilibrato, stando bene con se stessi e con gli altri. Un approccio in grado di affrontare il lavoro in un’ottica di benessere sostenibile è estremamente complesso, poiché mette in discussione tutti i piani e le implicazioni, proprie al concetto di lavoro. Approcciarsi al mondo del lavoro guardando al benessere sostenibile vuol dire in primis oscillare pericolosamente da una dimensione soggettiva ad una collettiva di lavoro, vuol dire riconsiderare i contesti e gli individui implicati in tali contesti, vuol dire creare degli “habitat lavorativi” sani ed allo stesso tempo competitivi, qualificati.

Immagine lavoro e nuovi pInsomma cercare nuovi paradigmi – e qui torna il Jobs Act – non si concretizza unicamente con uno sguardo alle imprese, tra l’altro con una miopia per la quale solo queste ultime sono determinanti ai fini alle crescita. Ci sono tante altre sfaccettature del lavoro che potrebbero determinare uno sviluppo qualitativamente significativo, pensiamo ad esempio a dei nuovi lavori o a dei nuovi modi di lavorare che migliorino la produttività, salvaguardando il benessere del lavoratore. In linea teorica gli aspetti del lavoro connessi al benessere ed alla sua sostenibilità sono molteplici, di conseguenza le applicazioni pratiche di tali principi si traducono in una vasta gamma di soluzioni innovative e sostenibili. L’impegno di una società, che voglia fare della sostenibilità del benessere il suo elemento portante, deve necessariamente pensare al lavoro in un’ottica multidimensionale, applicando strategie innovative e sostenibili in grado di impattare quantitativamente e qualitativamente sul sistema lavoro.

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