Il ruolo dell’alimentazione sui luoghi di lavoro


Lavoro, alimentazione e salute: rapporto fra ambiti

#Lavoroebenessere

Quest’ articolo nasce dalla relazione che Il Portale della Sostenibilità del Benessere ha individuato fra tre dei sette ambiti che, secondo la nostra visione, sono legati al tema del benessere e la sua sostenibilità. Stiamo parlando della relazione che intercorre fra i concetti di lavoro, alimentazione e salute. Volendo sintetizzare possiamo affermare che in questa sede ci occuperemo del ruolo dell’alimentazione sui luoghi di lavoro. Partiremo dall’assunto che per tutelare un certo stato psicofisico di un soggetto è opportuno che lo stesso si alimenti correttamente.

Immagine il ruolo

Quindi l’educazione alimentare, intesa come quell’abitudine di nutrirsi sui luoghi di lavoro tutelando la propria salute, riveste un ruolo cruciale nel mantenimento del proprio stato di benessere, ma non è tutto. Molti altri fattori non direttamente  collegati alla sfera personale dell’individuo, hanno spinto le imprese e più in generale le politiche inerenti al lavoro, ad una riflessione impegnata sul tema. È infatti accertato che un’alimentazione non corretta incide negativamente sulla produttività: ovvero abbassa il rendimento. A questo punto è chiaro l’interesse che il mondo dell’occupazione nutre nei confronti di un’educazione alimentare, in grado di concorrere alla “buona salute” dei luoghi di lavoro. In tal senso la questione si sposta da una dimensione soggettiva che concerne al benessere del singolo, ad un’altra del tutto collettiva. Sempre seguendo questa logica basta guardarsi intorno, nel proprio ufficio, in azienda, in casa propria, per rendersi conto che ormai la stragrande maggioranza dei lavoratori non rientrano più a casa per il pranzo. Questo aspetto al quale lentamente ci siamo abituati e che incide fortemente sull’intera dinamica familiare, ci aiuta a comprendere quanto il mondo del lavoro sia mutato, e con esso non solo le nostre abitudini alimentari, ma anche quelle di chi vive con noi. In tal senso esiste una “responsabilità sociale” da parte di chi opera nei servizi pubblici e non solo, che dovrebbe in qualche modo garantire un’alimentazione corretta a chi consuma i pasti fuori casa. Pensiamo per un attimo alle famiglie: se la madre non rientra a casa per il pranzo i figli piccoli probabilmente pranzeranno a scuola, allora in questo caso è chiara la responsabilità sociale di chi opera nei servizi per l’infanzia. Dovremmo poterci fidare di chi alimenta i nostri bambini. Dovremmo poterci fidare delle mense aziendali aspettandoci una qualità quantomeno discreta che non incida negativamente sulla nostra salute. Ma soprattutto e questo vale per chiunque, dall’operaio, al grande manager che per una questione legata alla poca disponibilità di tempo, spesso è costretto a nutrirsi con cibo scadente o peggio dannoso per la sua salute, tutti dovremmo dedicare anche a quei pochi minuti nei quali consumiamo cibo la giusta attenzione. Com’è emerso dalle precedenti considerazioni nessuno è esente da mangiar male sui luoghi di lavoro. Questo radicale cambiamento della giornata lavorativa ha modificato sensibilmente le abitudini alimentari di tutti, non facendo alcuna differenza di contesto, di ruolo, di classe.

Scegliere di nutrirsi in modo corretto o meno durante la giornata lavorativa, ha degli impatti significativi sulla salute. Quindi la domanda è: perché un lavoratore dovrebbe alimentarsi correttamente? Le tematiche precedentemente affrontate hanno già dato un’idea di ciò che determina una cattiva alimentazione. Eppure ci sentiamo di sottolineare quanto, a prescindere dalla forma fisica e tutte le considerazioni in merito alla produttività, sia essenziale per ogni individuo mangiar sano. Curare la propria alimentazione assumendo cibo sano, significa preoccuparsi del proprio benessere, ma non quello legato al momento, ovvero alla necessità quotidiana di saziarsi in qualche modo, vuol dire assicurarsi un benessere che sia sostenibile nello spazio e nel tempo, ovvero per l’intera durata di una vita.

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